sabato 29 dicembre 2012

ALTRE NOTIZIE SU NUOVE REGOLE PER LA PATENTE

PATENTE AM ESAMI PER I MAGGIORENNI
Chi ha più di 18 anni (già compiuti alla data del 30 settembre 2005) e nessuna patente dovrà sostenere l'esame completo (prova teorica più pratica) per ottenere la patente AM per i ciclomotori. Non sarà più sufficiente seguire i corsi teorici presso un'autoscuola, come accade ora. Chi invece ha già il patentino, al momento del rinnovo (o in caso di duplicato per smarrimento, deterioramento, ecc...) se lo vedrà automaticamente sostituito.

OCCHIO A POTENZA / PESO
Nelle norme sulle patenti A1 e A2, oltre al limite di potenza si cita anche il rapporto potenza/peso (un dato indicato sulla carta di circolazione). Le moto devono rispettare entrambi i limiti di potenza assoluta e rapporto potenza/peso (nonchè la cilindrata quando prevista): se ne infrangono uno, non possono essere guidate con la A1 o la A2.

COSA ACCADE A CHI HA GIA' FATTO LA TEORIA.....
Il Ministero ha specificato che tutte le patenti conseguite a decorrere dal 19 gennaio rientreranno nelle nuove norme; quindi se un candidato sostiene la prova teorica prima del 19 e la pratica dopo, otterrà una patente secondo le nuove regole. Il problema principale riguarda dunque la patente A3: se non si riesce ad effettuare l'esame entro il 19 gennaio, chi non ha maturato la nuova età (24 anni) non potrà ottenere la patente A3, ma quella di categoria inferiore (cioè la A2).

....E CHI HA GIA' FATTO LA A2 E LA A3 CON LE VECCHIE REGOLE
Chi ha già ottenuto la patente A2 o la conseguirà prima del 19 gennaio, andrà avanti con le vecchie regole: potrà guidare per due anni mezzi fino a 34 CV / 25 kW e dopo due anni passerà alla A3 automaticamente senza sostenere esami. Stesso discorso per  la A3 , fino al 19 gennaio si potrà conseguire compiuti i 21 anni.

PER I QUAD VALE SOLO LA PATENTE B
Cambiano le regole anche per i quad, dal 19 gennaio si potranno guidare solo conseguendo le patenti B1 e B (quelle per le auto). Le patenti A1 e A ottenute prima del 19 gennaio resteranno valide anche per i quad.

da InSella

venerdì 28 dicembre 2012

CAMBIO DI REGOLE

Dal prossimo anno arrivano nuove norme per le patenti: sarà una rivoluzione per le A2, le A3 e il patentino per i ciclomotori

Dal 19 gennaio 2013 le regole delle patenti cambieranno: entrerà in vigore una normativa europea che renderà uniformi in tutti i paesi della Unione le norme per il conseguimento dei permessi di guida. Le leggi italiane erano già piuttosto "avanzate" (siamo tra i pochi paesi con il patentino per il ciclomotore), ma comunque subiranno dei cambiamenti.
Novità importanti per le patenti A2 e A3, e non sono tutte rose e fiori....

Ecco come saranno dal prossimo anno le norme che regolano il rilascio delle patenti per le moto. Le novità riguardano tutte le due ruote, quindi non solo i motocicli "targati" ma anche i cinquantini.

PATENTE A1 TUTTO COME PRIMA
Di fatto non cambia nulla: si può conseguire da 16 anni e permette di guidare moto fino a 125 cm3 e 15 CV /11 kW e un rapporto potenza/peso di 0,1 kW/kg. I minorenni non possono trasportare il passeggero.

PATENTE A2 CON PIU' POTENZA
La patente A2 si potrà sempre conseguire dopo aver compiuto i 18 anni, permetterà di guidare moto con al massimo 47 CV / 35 kW (finora 34 CV/ 25 kW) e con un rapporto potenza/peso di 0,2 kW/kg (prima era di 0,16). Le case potranno continuare a proporre moto depotenziate entro il limite della A2, ma solo di modelli che in versione "libera" hanno al massimo il doppio della potenza ammessa (quindi 95 CV / 70 kW). Se già si è in possesso di una patente A1 sarà sufficiente sostenere un esame pratico (25 minuti su strade aperte al traffico) per passare alla A2.
PER PASSARE ALLA A3 SI DOVRA' FARE L'ESAME
Finora la A2 si trasformava "automaticamente" in A3 (patente senza limiti): bastava pazientare due anni dal superamento dell'esame. Dal 19 gennaio sparisce questo automatismo: per passare alla A3 bisognerà sostenere un esame pratico di almeno 25 minuti su strade aperte al traffico

PATENTE A3 SOLO A 24 ANNI
La patente A3 è quella che permette di guidare qualsiasi tipo di moto, senza limiti di potenza. Finora si poteva conseguire direttamente a partire da 21 anni, ma le nuove regole elevano l'età: la A3 si potrà conseguire direttamente (cioè se non si ha nessuna patente moto, oppure solo una A1) a partire da 24 anni. Unica alternativa per chi ha "fretta" è conseguire la A2 (da 18 anni) e dopo due anni (quindi a 20 anni) sostenere l'esame per passare alla A3. ma si dovranno pagare due esami...

IL PATENTINO PER I CINQUANTINI (FORSE) DA PRIVATISTI
Sparisce il "patentino", sostituito dalla nuova patente AM che manterrà però gli stessi limiti: si consegue da 14 anni ( in alcuni stati della UE a 16 anni, quindi occhio se ci si reca all'estero con la patente AM conseguita in Italia e si hanno meno di 16 anni) e permette di guidare cinquantini e microcar con velocità massima di 45 km/h. Il documento riporterà anche la foto del titolare ed essendo una patente come le altre varrà anche come documento di riconoscimento. Probabilmente si potrà conseguire anche da privatista, mentre finora era obbligatorio rivolgersi ad un'autoscuola o seguire i corsi organizzati dalla propria scuola: su questo punto però il ministero deve ancora fornire dei chiarimenti.

da InSella

giovedì 27 dicembre 2012

TORNANO LE CATENE

Un grande risultato inseguito con fermezza dall’Asaps


Il Parlamento ci ripensa e la Commissione Bilancio inserisce nella legge di Stabilità una norma che abroga l’uso esclusivo delle gomme invernali
Fa piacere che ogni tanto anche in Parlamento ci si rende conto di un errore. E’ il caso dell’approvazione dell’emendamento nella legge di sviluppo, che prevedeva, in talune condizioni, la possibilità dell’utilizzo esclusivo delle gomme da neve, estromettendo di fatto l’uso delle catene. L’ASAPS per prima aveva fischiato al fallo di mano nell’area della strada e con noi si era mobilitata larga parte dell’opinione pubblica che rifiutava questo ulteriore balzello sulle spalle degli automobilisti, una sorta di IMU sull’automobile nei giorni della seconda rata dell’IMU sulla casa.

La Commissione Bilancio, nella legge di Stabilità che ora va all’esame dell’aula, avrebbe abrogato l’emendamento approvato con l’art. 8 comma 9-quarter del Testo del decreto-legge 18 ottobre 2012, n. 179, coordinato con la legge di conversione 17 dicembre 2012, n. 221.

Insomma quella assurda norma, che è vissuta appena pochi giorni, aveva ingenerato solo confusione e perplessità fra gli automobilisti e fra le stesse forze di polizia che si sarebbero trovate di fronte ad una frastagliata carta geografica con strade in uso esclusivo alle gomme da neve e altre no.

Deve essere chiaro che l’ASAPS ha da sempre sostenuto la praticità e l’efficacia delle gomme invernali, che nessuno può mettere in discussione, ma nell’università della neve e del ghiaccio se le gomme invernali superano bene gli esami, le catene rimangono da 30 e lode.

L’impegno dell’ASAPS è ormai quello di una sorta di lista civica della sicurezza stradale. Dopo aver lanciato l’allarme per la sicurezza sulla proposta Cieli Bui, poi ritirata, e questa sulla messa in quarantena delle catene, l’associazione forlivese ha anche espresso la sua contrarietà all’aumento automatico delle sanzioni che scatterà dal prossimo primo gennaio 2013.

Crediamo che nel rispetto dei fondamentali della sicurezza stradale certe modifiche della legge non siano assolutamente condivisibili e la nostra voce con la reazione dell’opinione pubblica, rilanciata dagli organi di stampa, insieme al sostegno delle associazioni dei consumatori, ha portato alla retromarcia su una norma che costituiva una sorta di ulteriore prelievo sulla tredicesima.

Mai ripensamento fu più felice.

Forlì, lì 19 dicembre 2012

Giordano Biserni

Presidente ASAPS
da www.asaps.it

mercoledì 26 dicembre 2012

NATALE DI SANGUE SULLE STRADE

Roma, 26 dicembre 2012 - Ancora una strage sulle strade nel giorno di Natale. Quattro giovani hanno perso la vita in un incidente, a Codemondo, una frazione di Reggio Emilia, nello scontro fra due auto e un pullman. Le vittime, tre uomini e una donna (tutti di origine nigeriana) viaggiavano su una delle vetture. Sei le persone rimaste gravemente ferite e decine di contusi. Secondo quanto accertato il bus rientrava da una discoteca.


Quello nel Reggiano, però, è solo l'ultimo di una serie di tragici schianti: in totale, infatti, sono ben 18 le vittime di incidenti tra il 24 e il 25 dicembre. A Campobasso, in uno scontro frontale, distrutta un’intera famiglia: padre (40 anni), madre (33) e la figlia di sei anni. L’impatto sarebbe stato provocato dall’invasione di corsia di un trentenne che è stato denunciato per omicidio colposo plurimo. L’uomo è rimasto ferito.

Nel leccese quattro le vittime di due distinti incidenti. Vicino a Corigliano d’Otranto, in uno scontro frontale, sono deceduti due anziani coniugi di 85 e 81 anni. Tra Giuggianello e Minervino di Lecce hanno invece perso la vita giovani, di 20 e 21 anni, che erano a bordo di una Jaguar schiantatasi contro un albero dopo aver centrato un muretto ed essersi ribaltata. Un loro coetaneo è rimasto gravemente ferito.

Sempre nella notte di Natale due fratelli di 19 e 21 anni sono morti schiantandosi con la loro auto contro il muro di una casa sulla statale 45 a La Verza (Piacenza), a poca distanza dalla loro abitazione dove stavano rientrando. A Numana (Ancona) una ragazza ha travolto e ucciso un uomo di 79 anni. Poi ha abbandonato l'auto ed è scappata. Un automobilista di 80 anni è morto nel territorio di Zola Predosa (Bologna) dopo che la vettura su cui viaggiava si è scontrata con un mezzo pesante nei pressi dello svincolo per l’immissione sull’asse attrezzato che porta a Bologna.

Ancora la vigilia di Natale un automobilista alla guida di un furgone sull’autostrada Milano-Venezia - tra i caselli di Soave e Montebello Vicentino, all’altezza di San Bonifacio (Verona) - ha investito e ucciso il conducente di un autocarro di 62 anni, che era stato sbalzato fuori dal suo mezzo durante un incidente. Nella serata un uomo di 37 anni è morto dopo che l’auto sulla quale viaggiava è stata coinvolta in un tamponamento a catena sulla via Ostiense a Roma. Infine un uomo di 55 anni ha perso la vita a Olmedo (Sassari) dopo aver perso il controllo della sua auto ed essere stato sbalzato fuori dall'abitacolo.
Da quotidiano.net


lunedì 10 dicembre 2012

CHI GUIDA MOTO DEVE IMPORRE IL CASCO A CHI STA DIETRO

Avviso per i guidatori di moto e scooter: se portate qualcuno dietro di voi, maggiorenne o minorenne che sia, dovete imporgli di indossare il casco, altrimenti siete voi che, in caso di incidente o di un controllo stradale, risponderete della violazione delle norme che impongono l'utilizzo di questa protezione. Lo sottolinea la Cassazione confermando la condanna per omicidio colposo nei confronti di un centauro che non aveva fatto indossare il casco alla ragazza che portava sulla sua moto.


A causa della forte velocità, Salvatore C. (47 anni), era finito fuori strada e la donna, Giovanna S., era stata sbalzata dalla sella, aveva sbattuto la testa ed era morta. Senza successo, il motociclista ha contestato la condanna a un anno di reclusione - condonato - sostenendo che la responsabilità del conducente, per il mancato rispetto da parte del passeggero dell'obbligo di indossare il casco, è prevista solo in caso di minorenne dal comma due dell'art. 171 del Codice della strada. L'obiezione è stata respinta dai supremi giudici che - nella sentenza 43449 - sottolineano come correttamente è stato addebitato all'imputato l'omesso controllo dell'uso del casco da parte della passeggera, oltre alla eccessiva velocità. Salvatore C. era stato condannato in primo grado dal Tribunale monocratico di Termini Imerese, sezione distaccata di Corleone, il 22 giugno 2010, e in secondo grado dalla Corte di Appello di Palermo il 21 novembre 2011.

domenica 9 dicembre 2012

Gomme da neve o catene? il governo chiarisce: vanno bene entrambe

... l’ente proprietario di una strada (ad esempio Regione, Provincia, Anas) o il concessionario autostradale possano prescrivere l’utilizzo delle catene oppure, nel caso queste non siano utilizzabili, degli pneumatici.


Un incredibile ribaltone, un testa coda sul ghiaccio! Ma non dice già così l'articolo 6 comma 4 lettera e) del CdS??

Che bisogno c'era allora di questo emendamento?

Arriva puntuale come un orologio svizzero l'interpretazione autentica dell'emedamento. Niente gomme invernali obbligatorie per legge. Una spesa che avrebbe pesato per almeno 500-1000 euro a famiglia. La smentita arriva dal governo: ”L’emendamento parlamentare approvato al Dl Sviluppo relativo alla circolazione di automezzi in caso di rilevanti eventi nevosi non dispone assolutamente alcun obbligo di utilizzo di pneumatici da neve per la circolazione, come invece riportato da alcuni organi di stampa. L’utilizzo di catene da neve e di pneumatici da neve resta equiparato”. Insomma, non è obbligatorio acquistare costose gomme da neve ma bastano le vecchie catene.

A dirlo è il sottosegretario alle Infrastrutture e Trasporti Guido Improta chiarisce la natura dell’emendamento al Dl Sviluppo introdotto dalla maggioranza al Senato. ”La norma invece – dice Improta – apporta significative novità sul fronte della sicurezza della circolazione, chiarendo che, in condizioni eccezionali, puntualmente individuate, l’ente proprietario di una strada (ad esempio Regione, Provincia, Anas) o il concessionario autostradale possano prescrivere l’utilizzo delle catene oppure, nel caso queste non siano utilizzabili, degli pneumatici. Qualora questa prescrizione non avvenga, la responsabilità di eventuali danni e disagi sarà addebitata all’ente inadempiente. In questo modo si compie un significativo passo in avanti sul fronte della sicurezza e della mobilità e si creano le condizioni per evitare il ripetersi di episodi spiacevoli come il blocco dell’autostrada A1 di due anni fa, quando migliaia di auto rimasero incolonnate per colpa della neve e non fu possibile addebitare a nessuno la responsabilità dell’accaduto”.

Va bene, però il provvedimento è blindato e sarà approvato alla Camera così com'è con la fiducia, per cui la modifica al CdS arriverà. Come ASAPS riteniamo che il punto G) inserito nel comma 4 dell'articolo 6 del Codice ingenererà confusione ed equivoci e sarà da eliminare alla prima occasione, altro che storie.

D'altra parte se l'interpretazione data dal sottosegretario Improta è quella giusta: ... l’ente proprietario di una strada (ad esempio Regione, Provincia, Anas) o il concessionario autostradale possano prescrivere l’utilizzo delle catene oppure, nel caso queste non siano utilizzabili, degli pneumatici. , visto che è esattamente quello che prescrive l'articolo 6 del CdS già adesso, c'è qualcunio che ci può spiegare a cosa serviva e a cosa serve quell'emendamento? Noi lo sappiamo eccome...

Questo testa coda sul problema catene e neve la dice lunga su come si legifera in Italia, inserendo in un provvedimento sulla crescita del Paese un emendamento per la crescita degli interessi di qualcuno a discapito dei cittadini.
da Asaps.it

AIUTO, CI VOGLIONO TOGLIERE LE CATENE!

Nessuno ha mai pensato di mettere in discussione l'utilità e la praticità degli pneumatici invernali, il cui utilizzo, fortunatamente, si sta diffondendo in maniera esponenziale, anche se non con le percentuali dei paesi nordici.


Sappiamo anche che l'utilizzo delle gomme da neve è giustamente considerato dalla normativa vigente - articolo 6 Cds comma 4 lettera e) - in alternativa all'uso di mezzi antisdrucciolevoli (leggasi catene).

Per questo ci sorprende veramente un emendamento presentato il 27 novembre scorso dai senatori Paravia e Ghigo alla 10^ Commissione Senato, sulle misure per la crescita del Paese:

SENATO COMMISSIONE 10a
DISEGNO DI LEGGE N. 3533
Conversione in legge del decreto-legge 18 ottobre 2012, n. 179, recante
ulteriori misure per la crescita del Paese

EMENDAMENTI APPROVATI NELLA SEDUTA DEL 27/11/2012
8.17
Paravia, Ghigo (PDL)
Dopo il comma 9, aggiungere il seguente:

«9-bis. All'articolo 6, comma 4, del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, dopo la lettera f) è
aggiunta la seguente:
g) prescrivere al di fuori dei centri abitati, in previsione di manifestazioni atmosferiche nevose di rilevante intensità, l'utilizzo esclusivo di pneumatici invernali, qualora non sia possibile garantire adeguate condizioni di sicurezza per la circolazione stradale e per l'incolumità delle persone mediante il ricorso a soluzioni alternative».

Insomma con l'inserimento di quel comma in pratica ci possono togliere le catene e obbligarci all'utilizzo esclusivo di pneumatici invernali.

Il bello è che la decisione sarebbe rimessa direttamente all'ente proprietario della strada a cui spetterebbe l'adozione del provvedimento fuori dei centri abitati.

Come dire che la provincia di Forlì potrebbe non prevedere l'obbligo esclusivo e quella di Bologna o Rimini invece sì. O ancora, una concessionaria autostradale potrebbe decidere per l'adozione in esclusiva degli pneumatici da neve e l'altra confinante no. Questo ovviamente significherebbe - di fatto - obbligo di pneumatici da neve per tutti e ovunque, a meno che un conducente non pensi di autolimitarsi e percorrere il solo tratto di strada provinciale, statale o autostrada non sottoposta a tale vincolo.

Se non fosse che il problema delle catene o gomme invernali è un argomento molto serio ci sarebbe da pensare ad uno scherzo di un prematuro carnevale. Per altro l'utilizzo in esclusiva impedirebbe alla Polizia per situazioni estreme, nei passi di montagna, di richiedere comunque il montaggio della catene. In particolare essenziali per i veicoli pesanti non appena una salita supera il 2% di pendenza.

Ancora una volta c'è chi per difendere interessi di bottega gioca con le tasche e la sicurezza degli automobilisti.

Chiediamo al Parlamento di non approvare un emendamento che risponde ad esclusive logiche di interessi settoriali e non di sicurezza e di lasciarci l'utilizzo delle catene così come è previsto dalla normativa attuale.
da Asaps.it



lunedì 3 dicembre 2012

SICUREZZA IN MOTO


OGNI GIORNO 3 MOTOCICLISTI PERDONO LA VITA
Scritto da William Toscani www.sicurmoto.it

E’ quanto emerge da un’analisi dell’ISTAT che prende in esame il decennio 2001-2011: incidenti in calo, ma vittime in aumento tra chi guida i soli motocicli.

Secondo questi dati, in Italia il numero di vittime della strada si è dimezzato, passando dai 7.096 del 2001 ai 3.806 decessi registrati nel 2011. Mentre l’intero settore delle due ruote (ciclomotori e motocicli), ha visto un decremento delle morti nell’ultimo decennio (-26%), a destare preoccupazione è l’aumento dei decessi se si considerano i soli utenti alla guida di motocicli. Si è passati dagli 848 del 2001 ai 923 decessi. Ogni giorno, quindi, ben tre sono gli incidenti fatali tra chi guida un mezzo targato.

E’ ora di pensare di più anche alla nostra schiena

Sulla base delle cifre riportate, da tempo è stata avviata una campagna di sensibilizzazione rivolta agli utenti, per l’utilizzo responsabile del casco oltre ad “integrare” altri protettori quali il paraschiena.

In questo si inserisce il progetto ST.E.P, che vede coinvolto l’Istituto Superiore di Sanità in collaborazione con la Polizia di Stato. Parliamo di un’ indagine che vuole monitorare la diffusione dell’utilizzo del paraschiena tra i conducenti delle due ruote e la sua efficacia sulle conseguenze dell’incidentalità stradale.

Casco ben allacciato in ogni situazione di marcia e\o tragitto, e protezione della colonna, ridurrebbero di molto i numeri delle vittime o di soggetti incorsi in gravi lesioni.

Non tutti usano il casco, ancor meno il paraschiena.

Attualmente il protettore conosce una bassa diffusione tra i centauri. Infatti si registra tra le moto un 15% di diffusione, mentre per i motorini è solo del 2%. Ancora poco.

Eppure da quanto emerso, su 817 soggetti infortunati, 43 hanno riportato lesioni alla colonna,ma dai casi esaminati si rileva che l’uso del paraschiena ha abbattuto del 40% il rischio di lesioni e danni gravi.