domenica 24 novembre 2013

NON FARE LA TESTADIALKOL

Grazie agli amici di TESTADIALKOL ecco altri due suggerimenti da parte di Pino Insegno http://www.youtube.com/watch?v=E1ZBuDzDSSs&feature=youtu.be

 e Michele Placido.http://www.youtube.com/watch?v=TJW_0DM_DwE&feature=youtu.be

se vuoi saperne di più http://www.testadialkol.it/

venerdì 15 novembre 2013

NEL NUOVO CODICE L'OMICIDIO STRADALE

DA ASAPS.IT
Lo annuncia il sottosegretario ai Trasporti, Erasmo D'Angelis
Roma. «La riforma del Codice della Strada avrà come priorità la sicurezza e il sistema sanzionatorio cambierà radicalmente: non la passerà più liscia chi provoca incidenti mortali guidando in stato di ebbrezza o sotto gli effetti di droghe». Lo annuncia il sottosegretario ai Trasporti, Erasmo D’Angelis, precisando: «Per chi uccide dopo essersi messo alla guida senza esserne in condizioni scatterà la revoca della patente almeno sino alla fine del procedimento penale, ovvero per anni; inoltre garantiremo la certezza della pena e un inasprimento che, come ci chiedono le associazioni dei familiari delle vittime, prenderà in considerazione il passaggio da omicidio colposo a omicidio stradale».

Verso un testo unificato

Quella che si apre è una settimana importante per il nuovo Codice della Strada. «Stiamo lavorando tra Governo e Commissione Trasporti della Camera - spiega il sottosegretario - per unificare in un solo testo la legge delega governativa e quella ereditata dal Parlamento della scorsa legislatura. Abbiamo aperto tre tavoli tecnici e c’è tutta l’intenzione di dare una bella svecchiata ad un impianto farraginoso che risale sostanzialmente agli anni ’50, dove la bicicletta si chiamava ancora velocipede». L’obiettivo - sottolinea D’Angelis - è passare da un tomo di 500 pagine (230 articoli più altre decine di disposizioni abrogative, transitorie e norme aggiuntive) ad un Codice della Strada «snello, al massimo di 70/80 articoli, lasciando fuori la normativa tecnica per renderlo leggibile. Il Codice deve essere comprensibile perchè deve responsabilizzare tutti gli utenti della strada a regole di convivenza comuni».

Cambio di filosofia

I tempi della riforma, però, non saranno brevi. «Il lavoro è avviato - ribadisce il sottosegretario ai Trasporti - è l’obiettivo è quello di arrivare ad un testo finale prima dell’estate del prossimo anno. Il 2014 dovrebbe essere finalmente l’anno del nuovo Codice della Strada. Un Codice nuovo anche dal punto di vista della filosofia che lo incardina: occorre passare da una visione autocentrica, dove tutti gli spazi delle città erano regolati unicamente in funzione dell’auto privata, ad una progettualità più europea che dia spazio alle diverse modalità di mobilità, a partire da quelle più ecologiche come la bicicletta».

Killer al volante
Oltre 72 mila le firme già raccolte in calce alla proposta di legge popolare che chiede di passare dall’omicidio colposo all’omicidio stradale per chi uccide mettendosi al volante in condizioni alterate; alzando la pena dagli attuali 3-10 anni a 8-18 anni (in modo che anche in caso di patteggiamento e rito abbreviato il colpevole sia passibile di finire in carcere o di misura restrittiva). La proposta chiede l’arresto in flagranza di reato (mentre attualmente non è prevista alcuna misura cautelare) e il passaggio dalla revoca temporanea ad un “ergastolo della patente” (a chi uccide sotto effetto di alcol o droga sarà tolta definitivamente la patente dopo il primo omicidio).

Una panoramica delle possibili novità
Responsabilizzazione dei minori. È una delle priorità del nuovo Codice della Strada, che - secondo il sottosegretario D’Angelis - prevederà l’estensione del sistema a punti anche al patentino necessario per guidare motorini e “macchinette”. Massima attenzione sarà posta anche allo snodo della burocrazia, con un drastico snellimento delle pratiche amministrative (sia da parte della Pubblica amministrazione che dell’Aci). Verrà confermato lo scontro per le multe se pagate in tempi brevi. La riforma del Codice introdurrà le zone con limite di 30 Km/h nei centri urbani; per chi va a pedali al lavoro, la bici sarà equiparata agli altri mezzi sotto il profilo assicurativo Inps; per i ciclisti anche doveri come i dispositivi notturni.



da metronews.it



Speriamo sia la volta buona. Però aspettiamo di vedere il testo approvato. (ASAPS)
Giovedì, 14 Novembre 2013

STRAGE SULLA PALERMO-SCIACCA IL PADRE POSITIVO AD ALCOL E DROGA

DA ASAPS.IT
(ASAPS - Un omicidio stradale in famiglia!)
I risultati dei test tossicologici hanno rivelato che Giovanni Titone, l'uomo al volante che avrebbe provocato la morte di cinque persone, tra cui sua moglie e il suo figlio più piccolo, era sotto l'effetto di alcol e stupefacenti. Ora è in coma in ospedale, sarà indagato con l'accusa di omicidio plurimo colposo
Giovanni Titone e Maria Luisa Mergola



Giovanni Titone era sotto l'effetto di alcol e droga quando ieri, alla guida della sua Ford Focus, si è scontrato con un'altra auto sulla Palermo-Sciacca, all'altezza del bivio per Giacalone, sterminando la sua famiglia e uccidendo due anziani. La conferma arriva dai primi esami medici eseguiti ieri nell'ospedale di Villa Sofia subito dopo il ricovero del conducente della Ford Focus, attualmente in coma. Il colpo di scena nelle indagini dei carabinieri di Monreale, coordinate dalla Procura, cambia totalmente lo scenario della disgrazia sulla statale. In un primo momento sott'accusa oltre a una manovra azzardata di Titone era finita anche la pericolosità della Palermo-Sciacca che già, dall'inizio dell'anno ha mietuto 12 vittime.


> FOTO - Impatto frontale sulla Palermo-Sciacca: 5 morti


Nello scontro di ieri sono morti il bambino più piccolo di Titone, Alberto, 2 anni, la moglie Maria Luisa Mergola, 25, la madre di Titone, Rosa Pilo di 51 anni, e i due coniugi di Roccamena che si trovavano sull'altra vettura, una Fiat Punto: Maria Ciaccio, 71 anni, e Rosario Lo Re, 73. Il figlio di quattro anni, Vito, è sopravvissuto alla strage ed è sotto choc.
E' sulla pericolosità della guida del conducente, ancora in coma e non in grado di essere ascoltato, che adesso si spostano le indagini. Il fascicolo aperto dal

sostituto procuratore Annamaria Picozzi riportava l'ipotesi di reato di omicidio colposo ma fino a questa mattina era contro ignoti.
Presto su quel fascicolo sarà scritto il nome di Titone.

Intanto l'uomo, pregiudicato per spaccio di stupefacenti e altri reati, è solo in una sala del Trauma center di Villa Sofia, reparto guidato dal primario Antonio Iacono. Nessuno dei parenti, da ieri, è arrivato dietro quella porta per chiedere sue notizie.

di Romina Marceca
da palermo.repubblica.it



OMICIDIO STRADALE IN FAMIGLIA!!
Ricordate quando ieri nell'elenco delle cause dell'incidente l'ASAPS, oltre alla strada bagnata e la velocità aveva chiesto di fare chiarezza anche sulle condizioni psichiche dei conducenti? Lo ricordate vero? Ecco qua!! Giuro noi non avevamo informazioni riservate. Ma una certa esperienza si! Si tratta probabilmente di un Omicidio stradale in famiglia (Giordano  Biserni ASAPS)
Giovedì, 14 Novembre 2013

mercoledì 13 novembre 2013

Scontro frontale sulla Palermo-Sciacca 
cinque vittime, uno ha 2 anni

da asaps.it
Il bambino è morto sul colpo dopo l'impatto. Le due auto si sarebbero scontrate a causa della pioggia. Non è esclusa una manovra azzardata. Altri due sono feriti: un uomo sui 40 anni e un bambino di 4. Sono in ospedale ma non si conoscono le loro condizioni
Impatto frontale sulla Palermo-Sciacca: 5 morti
Tragico impatto sulla Palermo-Sciacca, poco prima dello svincolo per Giacalone. Una famiglia è stata stroncata nello scontro frontale tra due auto. Un bambino di 2 anni è morto subito dopo l'impatto. I vigili del fuoco, che sono arrivati sul posto, hanno avuto difficoltà a riconoscere il sesso del piccolo deceduto. Accertamenti sono ancora in corso. Due i feriti: un uomo che ha all'incirca 40 anni e un bambino di dieci anni. Sono stati trasportati in ospedale con un'ambulanza del 118. Una coppia di anziani, rimasta incastrata nella propria auto, è di Roccamena.

L'incidente sarebbe stato causato dal forte temporale che si è abbattutto in queste ore sulla città, ma non è

esclusa anche una manovra azzardata da partte di una delle due auto. Sul posto sono arrivati i vigili del fuoco che hanno estratto già le cinque vittime dalle auto: due donne si trovavano a bordo di una Ford Focus con i due bambini, invece la coppia di anziani di Roccamena viaggiava su una Punto. Il bambino, infine, è stato ritrovato sull'asfalto già privo di vita. Un medico di passaggio lo ha portato fuori dall'auto, ma per lui non c'èra più nulla da fare.

di Romina Marceca
da palermo.repubblica.it



Cinque morti in un terribile schianto sulla famigerata Palermo - Sciacca, fra loro un bimbo di 2 anni. Manovra azzardata? Strada bagnata? Uso del cellulare? Condizioni psichiche regolari?  Dobbiamo e vogliamo capire come possa essere accaduto!   Continua la strage stradale.   (ASAPS)




Mercoledì, 13 Novembre 2013

Verona, il 31enne aveva bevuto 4 volte oltre i limiti Petizione per "omicidio stradale"

da asaps.it
Accertamenti dei carabinieri per la tragedia di Arcole. L'automobilista veronese che ha provocato lo schianto accusato di omicidio colposo. Ma su Facebook gli amici delle vittime raccolgono firme per una nuova proposta
I ragazzi che hanno perso la vita nell'incidente
Una raccolta di firme con una petizione per istituire il reato di omicidio stradale. E' la proposta lanciata dagli amici delle quattro vittime dell'incidente avvenuto domenica notte ad Arcole, dove l'auto guidata da un 31enne ubriaco è piombata addosso alla macchina sui viaggiavano cinque giovani veronesi che stavano tornando a casa. La petizione, lanciata su Facebook da "Zelda Organizzazione Eventi", realtà con la quale collaborava una delle vittime, il 18enne Nico Bottegal, ha già raccolto molte condivisioni in rete. I promotori dell'iniziativa danno appuntamento a tutti i maggiorenni per raccogliere la firma oggi dalle 17e30 alle 22 all'oratorio di San Bonifacio.



La terribile scena dell’incidente - da L'Arena

DALLA POLIZIA - A dare una speranza agli ideatori dell'iniziativa è il sindacato Ugl della polizia di Stato: "Il tragico incidente dello scorso weekend - spiega il segretario provinciale Massimiliano Colognato - riporta in primo piano il pericolo legato alla guida in stato di ebbrezza.

Questo è il tipico incidente da omicidio stradale plurimo. Dobbiamo far capire alla politica, la necessità di intervenire immediatamente, affinchè venga introdotto nella nostra legislazione, il reato di omicidio stradale nei casi di incidenti che coinvolgano conducenti con valori alcolemici elevati o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti".

Continua Colognato: "Chi ubriacandosi o drogandosi causa la morte di una o più persone, non può essere trattato con i 'guanti bianchi' come succede attualmente. Mi stringo al dolore delle famiglie e rivolgo un appello a tutti i cittadini affinchè, tramite le apposite associazioni, aderiscano alla raccolta firme avente come obiettivo il riconoscimento del reato di omicidio stradale".

Tra Veronella, Cologna e Zimella ci sono quattro famiglie distrutte dal dolore, mentre un'altra che vive ore di angoscia e speranza. Una comunità stretta attorno ai parenti delle vittime dell'incidente che domenica notte ad Arcole è costato la vita a tre ragazzi, mentre per un 17enne, Michel Casarotti, è stata decretata la morte cerebrale: i medici non hanno lasciato speranze e sono già state avviate le procedure con il monitoraggio per autorizzare per l'espianto degli organi.


RABBIA E CORDOGLIO - "Siamo ancora nella fase dell'accertamento - spiega il comandante della Compagnia dei carabinieri di San Bonifacio, Salvatore Vilona, che conduce le indagini coordinate dal pm Marco Zenatello. E' stato denunciato per omicidio colposo plurimo e guida in stato di ebbrezza Roberto Tardivello Rizzi, il 31enne di Veronella che ha provocato l'incidente guidando con un tasso alcolico quattro volte superiore alla norma l'auto che è letteralmente planata sopra la vettura su cui viaggiavano i cinque ragazzi (una 16enne è ricoverata in gravissime condizioni).


L'uomo lavora come autista, particolare che ha contribuito a far montare ancora di più la rabbia di amici e conoscenti a San Gregorio, la frazione di Veronella dove abita l'indagato e dove vivevano tre vittime dello schianto: "Ci vogliono leggi molto più severe" è il commento pressoché unanime, sottoscritto anche dal sindaco di Veronella, Michele Garzon, che ha intenzione di proporre di celebrare un unico funerale per i quattro ragazzi che hanno perso la vita. Oggi il primo cittadino andrà a far visita all'ospedale di Borgo Trento a Verona a Sara Sinigaglia, la 16enne unica sopravvissuta allo schianto, che è rimasta gravemente ferita. La giovane era fidanzata di Nico Bottegal, uno dei quattro deceduti. Intanto sono state rimosse le pagine Facebook con i profili delle quattro giovani vittime: subito dopo l'incidente erano stati postati moltissimi messaggi di cordoglio di amici e compagni di scuola.

da veronasera.it



DALLA TRAGEDIA DI VERONA UNA ULTERIORE SPINTA VERSO L'OMICIDIO STRADALE
Dispiace solo constatare che solo ora, dopo la morte dei 3 ragazzi, alcune associazioni di Verona sentano la giusta necessità di dar vita ad una raccolta di firme per l'Omicidio stradale, forse non sapevano che l'ASAPS e le associazioni Lorenzo Guarnieri e Gabriele Borgogni la sottoscrizione l'avevano aperta  da oltre un anno e siamo arrivati a 73.700 firme (vedi www.omicidiostradale.it), e 53.000 sono già state consegnate alla Commissione Trasporti della Camera lo scorso anno.  Comunque bene così,  le firme di Verona saranno una ulteriore spinta verso l'obiettivo  per evitare altre tragedie come quella di Arcole! (ASAPS)
Mercoledì, 13 Novembre 2013

lunedì 11 novembre 2013

Schianto mortale : quattro giovanissimi deceduti, l'investitore era ubriaco

Dà www.Asaps.it
L'incidente è avvenuto poco dopo l'una ad Arcole, nel Veronese. Le vittime erano tutti tra i 18 e i 20. Nel pomeriggio di domenica è decenduto uno dei feriti, gravissima una 16enne
(ASAPS Ecco il risultato. Conducente dell'altra macchina ubriaco. Tipico incidente da OMICIDIO STRADALE PLURIMO!!)



E' pesantissimo il bilancio dell'incidente avvenuto nella notte tra sabato e domenica, poco dopo l'1, ad Arcole, in provincia di Verona, lungo la strada provinciale 7, nella rotatoria di località Macia. Tre giovanissimi, tra i 18 e i 20 anni, sono morti, mentre due loro amici si trovano in gravi condizioni all'ospedale di Verona. 

Aggiornamento ore 18: Era ubriaco il conducente della Audi A3 schiantatasi la scorsa notte nel veronese contro una Golf su cui c'erano 5 ragazzi. Secondo quanto appreso, l'uomo avrebbe evidenziato al test un tasso alcolico 4 volte oltre il limite di legge. E' stato denunciato per omicidio colposo plurimo. Frattanto si è appreso che i medici hanno dichiarato la morte cerebrale del quarto giovane, Michel Casarotto, 17 anni, tuttora nella rianimazione. I familiari sarebbero stati avvisati dai sanitari che per il giovane non vi sono speranze.


Aggiornamento ore 16.30: Sono saliti a quattro i giovani morti nello schianto tra due autovetture avvenuto la notte scorsa nel veronese, vicino ad Arcole. Questo pomeriggio è deceduto all'ospedale per le gravissime lesioni il 17enne Michael Casarotto, che si trovava nella Volkswagen Golf centrata da un'Audi A3 all'uscita da una rotonda. Resta gravissima un'altra ragazza, di 16 anni, che si trova in prognosi riservata all'ospedale di Borgo Trento, a Verona

Aggiornamento ore 16: Sono due 18enni e un ragazzo non ancora 20enne le tre vittime dell'incidente stradale avvenuto la notte scorsa ad Arcole (Verona) lungo la provinciale 6. Sull'auto, centrata da un'Audi A3, hanno perso la vita Enrico Boseggia di Veronella, che avrebbe compiuto 20 anni il prossimo 18 dicembre, Anna Koudiakov, 18enne di Cologna Veneta, e Nico Bottegal di San Gregorio di Veronella, anche lui di 18 anni. Una dei giovani feriti, in gravi condizioni, è la fidanzata 16enne di Nico Bottegal, studentessa come l'altra sua coetanea rimasta uccisa nello schianto. Enrico Boseggia invece lavorava in un'azienda che produce batterie.

Aggiornamento ore 11: Mentre si attende di conoscere l'identità delle vittime, di Veronella e Cologna Veneta, cominciano a delinearsi i dettagli: sembra che l'Audi, condotta da un uomo di origini romene, residente a Veronelle, sia piombata frontalmente sull'auto dei ragazzi, mentre percorrevano la rotatoria. I due feriti sono Cologna e Zimella.

La dinamica dello schianto, che ha visto coinvolte la Golf con i 5 ragazzi a bordo, tutti del Veronese, ed un'Audi, il cui conducente è rimasto miracolosamente illeso, è ancora al vaglio dei carabinieri di San Bonifacio. Sul posto, oltre ai militari, i sanitari del Suem 118 di Verona e di Lonigo, Vicenza, ed i vigili del fuoco, sempre da Verona e Lonigo.


da vicenzatoday.it


Lunedì, 11 Novembre 2013

mercoledì 6 novembre 2013

DATI ISTAT 2012 SU INCIDENTI STRADALI

DA WWW.ASAPS.IT
Un 2012 ancora positivo per le strade, con 3.653 morti siamo al record storico del minor numero di vittime dal dopo guerra, ma è merito anche della crisi economica?
In crescita le vittime fra i ciclisti: 289.
Sfugge ancora il meno 50% che dovevamo raggiunge nel 2010.
Rimangono asse
nti ingiustificati i dati su alcol e droga.
I dati Istat della sinistrosità stradale del 2012 confermano la tendenza positiva degli ultimi anni e fanno segnare il record storico del minor numero di vittime nella storia della mobilità italiana che dal dopo guerra ad oggi ne ha contate circa 500.000 con 14 milioni di feriti, come se fosse continuato il conflitto mondiale solo sulle strade.
 
Quindi il calo del 9,2% degli incidenti (186.726), del 9,3% dei feriti (264.716) e del 5,4% delle vittime (3.653) va salutato con soddisfazione anche se si dovrà poi capire se il risultato è ascrivibile solo alle nuove norme e alle misure di contrasto adottate o, almeno in parte, alla crisi economica, col conseguente consistente calo della mobilità anche nel settore del trasporto pesante.
Indicativo il contemporaneo calo  di consumi di carburanti di circa il 10%.
 
Rimane però la delusione per il fatto che, anche col dato positivo del 2012, la diminuzione delle vittime della strada dal 2001 si ferma al 48,5%, (eravamo a -46,4% nel 2011) e non riusciamo a toccare ancora la  quota - 50% obiettivo europeo che era  prefissato per il 2010.
 
Il secondo obiettivo UE rilancia ora un ulteriore -50% entro il 2020, come dire che dovremmo raggiungere la cifra di soli1.930 morti sulla strada entro il 2020, rispetto ai 3.860 del  2011, con una media di quasi 200 vittime in meno  e un  calo medio del 7% l'anno. Sarà dura.
 
Rimane elevato il numero delle vittime fra gli utenti deboli della strada con ancora 564 vittime fra i pedoni, e un calo del4,2%, inferiore al calo generale delle vittime della strada. Ancora più preoccupante il dato delle vittime fra i ciclisti con 289morti nel 2012, sono 7 vittime in più e un incremento del 2,5%. Le due categorie fermano il calcolo a 853 decessi, pari al23,3%. È vero che il numero dei ciclisti sta aumentando, ma il segmento è l'unico in crescita nel numero di morti. Si dovrà tenerne conto.
Sono ancora 904 i motociclisti e ciclomotoristi deceduti, in calo dell'11,3% rispetto ai 1.019 del 2011, ma l'indice di mortalità  rimane alto e cresce a 1,74.
 
L'ASAPS insieme alla moderata soddisfazione per il risultato positivo dell'incidentalità del 2012, esprime ancora tutte le sue perplessità per la reiterata assenza ingiustificata nel report dei dati degli incidenti conseguenti all'abuso di alcolici e di sostanze stupefacenti, che giudica un elemento essenziale per la valutazione reale e complessiva del fenomeno e per l'adozione di ulteriori idonee contromisure. L'ASAPS insiste poi affinché, come negli altri paesi europei all'avanguardia nell'analisi dei dati (siamo fra i soli 3 paesi che ancora non lo fanno) si suddividano i feriti (264.716 nel 2012) fra gravi con lesioni permanenti e meno gravi per capire nel dettaglio la portata dei costi della sinistrosità.
 
Riteniamo infine che per contrastare la gravità degli incidenti alcol - narco correlati, ancora prima causa di morte fra i giovani, si debba introdurre la figura dell'omicidio stradale (per la quale l'ASAPS con l'associazione Lorenzo Guarnieri ha raccolto oltre 72.000 firme) e l'ergastolo della patente. La prossima riforma del CdS non potrà accantonare ancora la proposta.
 
 
Forlì, 6 novembre 2013
 
 
Giordano Biserni
Presidente ASAPS

martedì 5 novembre 2013

INVESTITA DA SCOOTER PIRATA

DA IL TIRRENO

MARTEDÌ, 05 NOVEMBRE 2013
 
Pagina 16 - Grosseto
L’appello del babbo di una bambina di 11 anni: «Aiutatemi a trovarlo»

GROSSETO «Aiutatemi a trovare chi ha investito mia figlia ed è scappato». È un appello accorato quello che lancia Dino Di Cosimo, il babbo di una bambina di 11 anni che ieri mattina stava andando a scuola, in via Mascagni. Erano le otto quando la piccola stava attraversando la strada sulle strisce pedonali. Uno scooter, probabilmente con le ruote alte, l’ha investita scappando subito dopo. «La bambina è stata soccorsa dal 118 e portata all’ospedale - racconta il padre - ma chi era in sella a quello scooter non si è fermato. C’era anche un uomo con un furgone che ha cercato di inseguirlo, ma senza successo». Di Cosimo è sconvolto. La sua bambina, per fortuna, non si è fatta troppo male. È stata medicata al pronto soccorso pediatrico del Misericordia e rimandata a casa con una prognosi di sette giorni. Qualche livido e qualche contusione a una gamba. E tanto spavento, soprattutto per il babbo della piccola che oggi sporgerà denuncia. L’incidente è successo su una strada già teatro di altre tragedie. Sulijman Hadzovic e Daniele Di Paola, in via Mascagni, hanno trovato la morte. Non attraversavano la via, loro, sulle strisce. Dinamiche diverse e incidenti differenti, rispetto a quello successo ieri mattina. Ma su quell’attraversamento pedonale, di urti più o meno seri, ce ne sono stati molti. Ieri mattina è toccato a una bambina di 11 anni che stava andando a scuola e che si è trovata per terra. «Chi ha investito mia figlia - dice ancora il babbo - non si è fermato a prestarle soccorso. Non capisco il perché di un comportamento di questo tipo». L’uomo chiede una mano a tutti quelli che ieri mattina erano lì davanti alla scuola e che potrebbero aver visto lo scooter che ha scaraventato per terra la bambina. Su quelle strisce, all’entrata e all’uscita da scuola, non dovrebbe essere pericoloso attraversare. Lo sanno tutti che lì ci sono le medie, basterebbe rallentare e stare attenti. (f.g.)

lunedì 4 novembre 2013

Perse la vita in auto con la mamma: fu colpa sua, mandava sms

da www.asaps.it

SACCOLONGO (PD) - Ha dovuto attendere quattro anni per ottenere giustizia. Nicola Righetti, 36 anni, di Mestrino, non ha alcuna responsabilità per il pauroso schianto del 16 giugno 2009 costato la vita a Luana Sisto, ventiseienne, e alla madre Filomena Vito, quarantottenne. Assolto perchè il fatto non sussiste.

Con questa formula il giudice Elena Lazzarin ha scagionato dall’accusa di omicidio colposo il conducente dell’Alfa Romeo 145, difeso dall’avvocato Pio Alessandro Meneghini. Al termine di un lungo contraddittorio con perizie tecniche discordanti tra loro il giudice ha ricostruito in questo modo la dinamica dell’incidente: «Lo studio degli elementi oggettivi a disposizione evidenzia quale causa esclusiva del sinistro l’irregolare condotta della conducente della Peugeot 206 Luana Sisto che, plausibilmente distratta dall’utilizzo del proprio cellulare, percorreva la ristretta carreggiata di via Pelosa tenendo un comportamento tale da impedirle il necessario controllo del proprio veicolo mentre si accingeva ad incrociare altre auto, in particolare l’Alfa Romeo di Righetti».

La giovane vittima avrebbe quindi invaso la corsia opposta provocando l’inevitabile collisione con la vettura del trentaseienne, che non aveva potuto fare nulla per evitare l’urto. A queste conclusioni erano giunti sia il consulente della difesa che il Ctu nominato dal giudice nell’ambito della causa civile promossa dallo stesso Righetti. Decisiva è risultata la condotta di Luana Sisto che avrebbe ripetutamente inviato e ricevuto sms dal fidanzato nei minuti che hanno preceduto lo scontro. Quest’ultimo aveva confermato la circostanza sia in sede di indagini che nel corso del dibattimento. Il giudice spiega anche le ragioni per cui l’opposta ricostruzione del consulente della Procura, il perito Agostino Chinello, non appare convincente: le tracce di pneumatici sul luogo dell’incidente, la testimonianza del primo soccorritore, che ha riferito di aver udito una frenata prima dell’urto, e soprattutto gli esiti dei tabulati telefonici sull’utenza di Luana Sisto che evidenziano «un’intensa attività di ricezione di sms nei momenti prossimi allo schianto».


di Luca Ingegneri
ilgazzettino.it