domenica 25 novembre 2012

PNEUMATICI INVERNALI E CATENE DA NEVE

Prima del grande freddo si riaccende il dilemma invernale tra gli automobilisti: gomme invernali o catene da neve? Vediamo quando e perché gli pneumatici invernali sono più versatili e sicuri rispetto alle scomode cateneinarrestabili dove i primi (raramente) si fermano. Costano molto meno degli pneumatici invernali, ma la funzionalità delle catene da neve è limitata ai soli tratti di strada dove gli pneumatici estivi non possono nulla per garantire il controllo dell'auto su neve; una spesa equilibrata per i turisti che vivono al mare e vedono la montagna solo durante le escursioni sciistiche. Gli pneumatici invernali, invece, non hanno bisogno di un paesaggio imbiancato per dare il meglio: è sufficiente, infatti, che l'asfalto sia sufficientemente freddo (7-10°) per garantire prestazioni molto superiori a quelli estivi. Certamente sono la scelta più comoda e permettono di avere la massima sicurezza in tutte le condizioni. Solo quando il manto di neve è troppo fresco e alto le gomme invernali mostrano qualche problema, e le catene (o i ragni) restano l'unico mezzo in grado di garantire la giusta trazione. Ma nel 95% dei casi, le gomme invernali sono l'ideale

PNEUMATICI INVERNALI PIU' COMODI E SICURI - Le catene da neve equipaggiano le sole ruote motrici, gli pneumatici invernali invece devono essere sempre 4 e danno il cambio alle gomme estive dalla fine di ottobre, quando il freddo cala inesorabile e scattano le ordinanze sull'uso di gomme o catene da neve. Il costo è più alto e la sicurezza di guida anche ma si ripagano nel tempo, impiegandole solo fino a 4-5 mesi ogni anno. Una volta installate si viaggia spensierati per tutto l'inverno poiché la mescola a base di silice garantisce un'aderenza ottimale sia su asfalto asciutto sotto i 7-10°C, sia se lo stesso è bagnato, ghiacciato o innevato. Distinguere gli pneumatici invernali da quelli estivi non è difficile, basta controllare che la spalla presenti i simboli identificativi mentre la scelta di quello giusto merita maggiore riflessione, consultando le comparative piuttosto che badare al solo prezzo di acquisto.

PERCHE' MONTARE LE CATENE - Sempre a portata di mano, sono la zavorra che molti preferiscono portarsi dietro percorrendo tratti di strada in cui vige l'"obbligo di catene a bordo" o perché trovano eccessivo l'uso delle gomme invernali per qualche weekend in montagna. Si acquistano una sola volta (se lavate e asciugate per pulirle dal sale, dopo ogni impiego, durano quasi in eterno), scegliendole in base alla dimensione degli pneumatici e alle indicazioni sul libretto di uso e manutenzione dell'auto (occhio se l'auto e "non catenabile") e dopo l'acquisto richiedono un periodo di training per imparare a montarle. Le precipitazioni nevose improvvise sono la prova più dura per gli automobilisti impavidi che, a temperature prossime allo zero, sfidano venti gelidi sul ciglio della strada per catenare gli pneumatici senza guanti alle mani. Maneggiare le catene in condizioni meteorologiche avverse potrebbe essere pericoloso e far rimpiangere quei pochi minuti dedicati a salutare gli amici prima della partenza, piuttosto che ad esercitarsi nel montaggio delle catene da neve. L'alternativa alle catene più veloce e costosa sono i ragni, da non confondere con le calze da neveefficaci per disimpegnare l'auto nelle partenze difficoltose ma illegali per la guida prolungata, mentre autorevoli test bocciano qualsiasi spray da applicare agli pneumatici per aumentarne l'aderenza sul ghiaccio.

da www.sicurauto.it

giovedì 22 novembre 2012

LA MATERNITA' OFFESA

lunedì 26 novembre, alle ore 21, al teatro Verdi di San Vincenzo, ci sarà la rappresentazione teatrale "LA MATERNITA' OFFESA", di Doretta Boretti, della fondazione Elisabetta e Mariachiara Casini di Firenze.


Doretta, mamma di Elisabetta e Mariachiara, decedute entrambe nello stesso incidente stradale a Firenze, ha avuto la forza di mettere in piedi questa rappresentazione che tratta il tema del dolore di una madre che ha perso le figlie.

Questo evento è inserito nelle iniziative promosse dalla fondazione in occasione della giornata mondiale in ricordo delle vittime della strada, è andata in scena in 6 città toscane e San Vincenzo è la sesta tappa con ingresso gratuito

LA PERICOLOSITA' DEI GUARD RAIL

Di seguito riporto un articolo pubblicato da Il Tirreno del 22 novembre, relativo ad un incidente occorso ad uno scooterista . Questo episodio è l'ennesima dimostrazione di quanto siano pericolosi i guard rail per i motociclisti.

GIOVEDÌ, 22 NOVEMBRE 2012

Pagina 14 - Pisa
Gravissimo scooterista finito fuori strada
Amputata la gamba sinistra nel corso del terribile incidente, avvenuto martedì notte sull’Aurelia

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PISA Uno scooterista pisano è rimasto gravemente ferito martedì notte lungo l'Aurelia nei pressi del casello autostradale di Pisa Nord, a Migliarino. L'uomo, Ruggero Diena, 36 anni, ha perso purtroppo nel terribile incidente la gamba sinistra, rimasta amputata all’altezza del ginocchio nel corso di una rovinosa caduta contro le protezioni laterali in acciaio del percorso stradale. Il motociclista era sul suo scooter quando è caduto finendo contro il guard-rail ed è rimasto ferito in maniera così grave. Soccorso, è stato ricoverato nel reparto di rianimazione dell'ospedale di Cisanello: sulle sue condizioni, i medici si sono riservati la prognosi. Secondo una prima sommaria ricostruzione dei fatti al vaglio dei carabinieri, l’uomo percorreva l’Aurelia in sella al suo scooter: erano le due della notte fra martedì e mercoledì. Nella violenta caduta avrebbe subito il taglio contro il guard-rail. Quando sono arrivati i soccorritori, un’ambulanza col medico del 118, chiamata da alcuni automobilisti di passaggio, purtroppo c’era ben poco da fare. I medici gli hanno tamponato l'emorragia. Sull’incidente sono in corso indagini, ma si esclude per il momento che la responsabilità del sinistro possa essere da imputare ad altre persone. Probabilmente lo scooterista è caduto, non perché urtato o gettato a terra da altri, ma dopo aver perso, per motivi ancora da accertare, il controllo del mezzo che guidava. Non è stato ancora possibile ascoltarlo date le sue condizioni.

mercoledì 21 novembre 2012

CONSIGLI PER GUIDA CON LA PIOGGIA

L'acquaplaning e i fattori che lo influenzano


L'acquaplaning indica il galleggiamento del veicolo su uno strato d'acqua raccoltosi sul fondo stradale anche per cause diverse dalla pioggia; davanti allo pneumatico si forma un "cuneo" di acqua che gli intagli sul battistrada non sono più in grado di "pompare" lateralmente, finchè lo pneumatico perde completamente aderenza. Il fenomeno aumenta in proporzione allo spessore dello strato d'acqua, all'usura del battistrada, alla velocità del veicolo. A parità di questi elementi, viene esaltato dalla pressione dello pneumatico inferiore al normale o dalla condizione di veicolo scarico (diminuisce la pressione sul suolo).

La strategia fondamentale (riduzione della velocità, ricalcolo della distanza di sicurezza).

In caso di pioggia occorre procedere guidando con attenzione mantenendo una velocità moderata, evitando brusche accelerazioni, decelerazioni e improvvise sterzate. Si ricorda che in caso di pioggia e di precipitazioni atmosferiche in genere i limiti di velocità sono ridotti a 110 km/h sulle autostrade e 90 km/h sulle strade extraurbane principali. Particolarmente insidiose possono essere le pozzanghere, quando - come spesso accade - non se ne conosce la profondità. Alcuni tratti di strada possono essere seriamente allagati: affrontarli a velocità eccessiva implica la certezza della assoluta ingovernabilità del veicolo. La ridotta aderenza rende necessario aumentare in modo consistente la distanza di sicurezza, dal 20 all' 80% a secondo delle condizioni.

Nelle frenate di emergenza con blocco delle ruote, su terreno bagnato, occorre affrontare un duplice rischio: l'allungamento dello spazio di arresto e la ingovernabilità del veicolo, che non risponde ai comandi dello sterzo.

Entrambi sono il risultato della scarsa aderenza, e possono essere favorevolmente risolti dall'ABS, ma solo entro certi limiti.



da www.aci.it

venerdì 16 novembre 2012

L'INCIDENTE DI AVENZA

Torno sull'incidente di Avenza dove ha perso la vita un bambino di 5 anni investito, mentre attraversava la strada insieme al nonno, da un'auto condotta da un ragazzo di 18 anni che stava facendo pratica, munito di regolare foglio rosa, con accanto il padre.
Non ci sono parole per commentare quanto accaduto; un bambino che muore a causa di un incidente stradale è una cosa raccapricciante e inaccettabile.
E' facile in questi casi puntare il dito e mettere alla gogna chi conduceva il mezzo; non cadiamo in questo errore, non spariamo sul ragazzo perchè non sappiamo realmente cosa sia successo in quegli attimi: una cosa è certa, lui non si è messo alla guida con l'intenzione di fare del male a qualcuno, tantomeno a una creatura innocente.
Ci tengo a riportare di seguito l'articolo pubblicato oggi su IL TIRRENO :

"Forse l’investitore abbagliato dal sole


Il dramma nel dramma del 18enne alla guida, con a fianco il padre: picchiato e sotto choc

CARRARA «Un bravo ragazzo. Conosco la sua famiglia da 25 anni, una famiglia come tante, di onesti lavoratori e posso solo immaginare come si siano sentiti e si sentano per la terribile vicenda». Questo il racconto di uno dei testimoni della tragedia, che conosce anche l’investitore, un ragazzo di 18 anni appena compiuti di Marina di Carrara. Ancora studente alle superiori, il giovane ha da poco superato l'esame di teoria per la patente e, con il padre, stava facendo pratica in vista dell'esame finale. Regolarmente accompagnato dal padre commerciante e dotato di foglio rosa, alla guida della sua Skoda argentata, effettuava uno dei tradizionali percorsi di guida delle autoscuole. L'auto procedeva – a detta di tutti i testimoni – ad una velocità moderata, se non addirittura lenta, e nessuno ha sentito rumori di una frenata improvvisa od esagerata. Nessun segno di ruote è rimasto sulla carreggiata. Purtroppo, un insieme di circostanze, forse un abbaglio del sole (l’auto procedeva in direzione Sarzana, quindi con il sole negli occhi) forse la concitazione del momento – con i bambini che uscivano dall'asilo Andersen, i genitori a prenderli, le auto in partenza ed in arrivo – hanno determinato la tragedia. Proveniente dal lato opposto rispetto all'asilo, il piccolo Mattia Bernardini che andava di corsa verso il cuginetto, e che attraversava la strada in prossimità delle strisce, è stato travolto dall'auto, insieme al nonno. Il colpo si è rivelato, purtroppo, fatale per il piccolo, morto successivamente per le gravi ferite riportate. Spaventato, il ragazzo non ha saputo reagire con prontezza, trascinando, invece, l'anziano per alcuni metri, prima di fermare la macchina, aiutato dal padre che era al suo fianco. Mentre le due vittime venivano soccorse, con il sangue che colava copioso sull'asfalto, il giovane investitore è rimasto completamente sconvolto, incapace di reagire. Al sopraggiungere dei genitori disperati del bambino, è stato aggredito dal padre, finendo in ospedale anche per lo choc. Per ore è stato a colloquio con uno psicologo. (l.m.) "

La tragedia che ha colpito la famiglia del piccolo Mattia la può capire solo chi ha vissuto la loro stessa esperienza, nessun altro può comprendere.
In questi casi ritengo sia opportuno evitare ogni tipo di commento ; questo è il momento del silenzio nel rispetto del dolore di chi è stato colpito così duramente.
Non resta che stringersi intorno ai genitori ed ai parenti di Mattia senza però dimenticare il ragazzo che era alla guida.

Ciao piccolo angelo

giovedì 15 novembre 2012

SETTIMANA FUNESTA PER LE STRADE DELLA TOSCANA

Questa è una settimana nera per le strade della Toscana, nel giro di pochi giorni, da lunedì ad oggi, si sono registrati 6 incidenti mortali che hanno causato 8 vittime. Gli incidenti si sono verificati dalla zona di Pistoia e Massa, alla Maremma passando per le zone di Lucca e Pisa.
Lunedì 12 gli incidenti sono stati due; ad Orzignano, nel comune di San Giuliano Terme (PI), ha perso la vita B.T. di 84 anni, che è stato urtato da un camion mentre era in sella alla sua bicicletta.
A Lido di Camaiore, in uno scontro tra la sua auto ed un camion, era rimasto gravemente ferito R.B. di 62 anni, deceduto nella giornata di ieri.
Martedì 13 c'è stato il grave incidente in Maremma dove hanno perso la vita P.B. di 59 anni, A.V. di 48 e M.S. di 47. A causa della forte pioggia non hanno visto la voragine che si era aperta nella strada finendoci dentro.
Mercoledì 14, R.L., a Pietrasanta (LU) un ragazzo di 29 anni padre di due bambini, è morto dopo lo scontro del suo scooter con un'auto condotta da una 19enne in stato interessante.
Questa notte, verso le 4, a seguito di un tamponamento sull'autostrada Firenze-Mare  e venuto a mancare G.M. di 35 anni.
Ma la notizia più sconvolgente è di qualche ora fa: ad Avenza (MS) un bambino di 5 anni è morto dopo essere stato investito da un'auto condotta da un ragazzo di 18 anni neopatentato. Il bambino stava  attraversando la strada insieme al nonno, anch'egli rimasto ferito.
Secondo quanto riportato dagli organi di stampa, la zona dell'investimento e' stata al centro di ripetuti esposti da parte dei cittadini che ne lamentano la pericolosita'.
Purtroppo queste vittime vanno ad aggiungersi alle altre 6 persone che hanno perso la vita nella prima decade portando a 14 le vittime di novembre sulle strade della Toscana.