domenica 10 dicembre 2006

Cellulare alla guida

In passato abbiamo già parlato dell’uso del cellulare alla guida.
Personalmente sono pienamente convinto della pericolosità dell’utilizzo di detta apparecchiatura durante la guida, sia senza che con auricolare o vivavoce. Inevitabilmente, quando parliamo al telefono, la nostra attenzione viene rivolta alla conversazione ed il tempo di reazione aumenta considerevolmente.
Questa mia convinzione si rafforza quando leggo i dati di studi effettuati su questo argomento.
Ecco quanto riportato sul sito www.asaps.it recentemente.

“Secondo i dati della Polizia Stradale nei primi 11 mesi del 2006 le infrazioni accertate per la violazione dell'articolo 173 del codice della strada, cioè l'uso del telefonino senza l'utilizzo dell'auricolare o del vivavoce sono in aumento. Da gennaio a novembre compreso le sanzioni della Stradale sono state 37.176, lo scorso anno nello stesso periodo furono 33.560, l'aumento quindi è del 10,8%. Nei primi nove mesi il dato era in aumento del 9,9%.In particolare sulla rete autostradale le infrazioni rilevate (un terreno più difficile per la contestazione) sono state 15.424, con un incremento del 9,7% rispetto 14.053 dello stesso periodo del 2005. Sulle altre strade: statali, regionali, provinciali e comunali le infrazioni rilevate sono state 21.752. In questo caso l'incremento è stato più sensibile +11,5% rispetto alle 19.507 dello scorso anno. La fine tecnologia e le dotazioni di serie fanno passi da gigante nel mondo dell'auto. Se si arrivasse al vivavoce di serie in tutte le auto, sarebbe un contributo alla sicurezza. Salvo per quelli che insistono nell'inviare e leggere SMS.
L'RR (rischio relativo) secondo gli esperti dell'Istituto Superiore di Sanità (F.Taggi), è pari a 4. Cioè chi guida utilizzando il telefonino (anche con l'auricolare o il viva voce) ha 4 volte più probabilità di rimanere coinvolto in un incidente rispetto a chi non lo utilizza.Il citato studio, di prossima pubblicazione su il Centauro - la rivista ufficiale dell'Asaps - ci informa che: è emerso recentemente, con l'uso di un simualatore ad alta fedeltà, che il degrado della capacità di guida determinato dall'uso del cellulare è simile a quello indotto da un'alcolemia del conducente intorno a 80mg/100ml (si ricordi che il limite legale in Italia è pari a 50mg/100ml).
(Asaps)”

giovedì 7 dicembre 2006

CONCESSA LA GRAZIA AD IVAN!

da www.ivanliggi.com

Il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, ha concesso la grazia a Ivan Liggi, agente della polizia stradale condannato a 9 anni e 8 mesi di reclusione per l' omicidio di Giovanni Pascale, un automobilista che nel 1997 a Rimini tentò di sfuggire al controllo di polizia. L'atto di clemenza è stato controfirmato stamani, 5 dicembre 2006, dal ministro della Giustizia Clemente Mastella. L'istanza di clemenza - sottolinea una nota del ministero della Giustizia - era stata presentata da Liggi nel 2005, ed era accompagnata da oltre tredicimila firme di cittadini ed appoggiata anche da parlamentari di entrambi gli schieramenti politici, da diversi consigli comunali e provinciali dell'Emilia Romagna. Trentaquattro anni, Liggi ha sempre sostenuto che il colpo sparato durante l'inseguimento di un automobilista, nel febbraio del 1997, gli partì accidentalmente. La Cassazione confermò la sua condanna a 9 anni e 5 mesi di carcere per omicidio volontario, pena che ha cominciato a scontare il 16 ottobre 2004. Lo scorso ottobre, grazie all'indulto, ha avuto la possibilità di accedere al lavoro esterno, e quindi di uscire dalla mattina alla sera per lavorare come commesso alle vendite in una concessionaria di moto a Cesena, di cui è titolare un suo amico d'infanzia.
IVAN LIGGI: FRASTORNATO E FELICE "Sono frastornato ma felice. La speranza di tornare definitivamente libero l'ho sempre avuta, e da oggi è una realtà. Ringrazio mio padre che mi è sempre stato accanto, la mia famiglia, tutti coloro che in questi anni si sono battuti per me". E' commosso e quasi ancora incredulo Ivan Liggi, l'ex poliziotto cesenate che ha ottenuto la grazia dal Presidente della Repubblica e che è appena uscito dal carcere di Forlì. Il giovane, che anche questa mattina si era presentato al lavoro nella concessionaria di moto gestita da un suo amico (era stato ammesso al lavoro esterno durante le ore diurne dal 23 ottobre), è già tornato a casa a Cesena, in auto, accompagnato dal papà Natale.

domenica 3 dicembre 2006

CALZE DA NEVE E’ PUBBLICITA’ INGANNEVOLE

Da “ Il Centauro “ notiziario Asaps

Il Comandante della Polizia Municipale di Gambettola, ( FC ), Maurizio Marchi, ha fatto fare uno “scivolone” memorabile alla Vema, una società che nel 2005 aveva messo in commercio - con considerevole sforzo pubblicitario - una sorta di calze per pneumatici, chiamate PUT & GO, da calzare in caso di neve. Il problema è stato che “….nelle pagine del sito – dice Marchi – si lascia intendere che l’utilizzo del dispositivo pubblicizzato non comporterebbe alcuna violazione del codice della strada e che sia sostitutivo delle catene o dei pneumatici da neve “. Niente di diverso da questi due componenti essenziali, dunque, e nessuna altra ipotesi può essere presa in considerazione. “ Seppure l’uso di tali dispositivi non sia sanzionabile – specifica l’ufficiale della Polizia Municipale – a causa di un vuoto normativo, il loro utilizzo è irregolare nel senso che, nel caso di obbligo di obbligo a bordo di catene o pneumatici da neve, oltre ad essere sanzionabile, causerebbe responsabilità in caso di incidente “ .
Per questo motivo, il 30 gennaio ed il 24 febbraio, dal comando di Gambettola sono partiti gli atti per il garante della pubblicità, segnalando la pubblicità della vema per presunta ingannevolezza, ai sensi del Titolo III, Capo II del Decreto Legislativo n. 206/05, del messaggio diffuso ininterrottamente tra il 30 gennaio ed il 24 febbraio 2006 sul sito www.vema.it relativo al dispositivo PUT & GO. Il verdetto è arrivato pochi giorni fa: il garante ha riconosciuto l’ingannevolezza del messaggio pubblicitario, ha condannato l’azienda ad una sanzione di 5.600 euro ed ha vietato all’azienda di continuare nella pubblicità. ( ASAPS )