sabato 6 ottobre 2007

DIVIETO DI VENDITA ALCOLICI DOPO LE 2 DI NOTTE

Martedì 2 ottobre è stato convertito in legge il ddl del 3 agosto 2007 nr 117.
La nuova legge, all'articolo 6, dispone la cessazione dalle ore 2 della attività di somministrazione di bevande alcoliche nei locali dove si svolgono spettacoli o altre forme di intrattenimento.
Come sempre accade i nostri politici si sono ingegnati per rendere complicata una cosa semplice, creando così confusione e spaccature; scrivendo infatti "locali dove si svolgono spettacoli o altre forme di intrattenimento" permettono al piccolo bar che non fa spettacoli, magari che si trova all'esterno di una discoteca, di vendere quanto alcol vuole: il divieto doveva essere esteso a tutti i locali.
Ritengo sia normale che quando viene emessa una nuova legge non tutti siano concordi sulle nuove regole, c'è sempre qualcuno scontento. In questo caso però, trovo alquanto sconcertante la presa di posizione della Fipe ( FederazioneItaliana Pubblici Esercizi ) e del Silb ( Associazione Italiana Imprese di Intrattenimento Danzanti e di Spettacolo ) le quali, con una lettera inviata al Governo, (http://www.fipe.it/fipe/Ufficio-st/Comunicati/FIPE/2007/LETTERA-MINISTRIlast.pdf) , dichiarano che interrompono i rapporti e le iniziative intraprese con Governo ed enti locali ( quindi comprese anche le campagne a favore della sicurezza stradale ), lamentando che questa nuova legge mette a rischio la sopravvivenza economica delle aziende e migliaia di posti di lavoro . Il dr Renato Giacchetto ( presidente Silb-Fipe ) in una recente intervista ha dichiarato che con questa legge i locali avranno un calo di consumi di circa 2,5 miliardi .
E bravi signori; fino a ieri i gestori dei locali sostenevano che i giovani NON SI UBRIACANO in discoteca ma che consumano gli alcolici fuori dai loro locali. C'è qualcosa che non torna; se i giovani non consumano alcolici in discoteca, che motivo hanno i gestori di preoccuparsi? Ora invece, di fronte alla prima vera azione mirata a combattere l'abuso di alcolici, sono costretti a dire la verità. Ora se ne escono con una sorta di ricatto nei confronti del governo ( il quale, intendiamoci, non è esente da critiche ) minacciando la perdita di posti di lavoro: ma che differenza fa se invece di rum, vodka o whisky vengono serviti succhi di frutta o aranciata.
La smettano di sentirsi vittime, nessuno li accusa di essere l'unica causa delle morti del sabato sera o gli unici responsabili della guida in stato di ebbrezza; devono però avere l'onestà di ammettere che una buona parte di responsabilità è loro ed accettare quindi di salire sul banco degli imputati.
Invece di sospendere qualsiasi azione e rapporto, perchè non ne approfittano per dare continuità agli impegni presi per contribuire a cambiare le abitudini di chi frequenta i loro locali, dando una mano nel far capire ai giovani che ci si diverte ugualmente senza ubriacarsi o impasticcarsi, smettendo una buona volta di pensare solo ai profitti invece che alla salvaguardia di vite umane ( soprattutto giovani ) ? Oppure dobbiamo pensare che la collaborazione con il Governo era nata dietro qualche assicurazione da parte dei politici sul fatto che non sarebbero intervenute azioni che avrebbero intaccato gli interessi della categoria?
Nessuno pensa che questo divieto risolverà totalmente il problema delle stragi causate dalla guida in stato di ebbrezza, ma intanto partiamo con questo primo passo.
Dimenticavo; mentre Fipe e Silb si indignavano per la nuova legge, ad Ascoli Piceno era in corso il processo contro il 22enne romeno che, ubriaco, in aprile travolse ed uccise 4 ragazzini : Danilo 17 anni, Davide 16 anni, Eleonora 19 anni e Alex 15 anni sui loro scooters andavano a prendere un gelato, non sono più tornati a casa.