mercoledì 15 agosto 2007

ALTRE GIOVANI VITE SPEZZATE SULLA STRADA

Continua ad allungarsi il tragico elenco di vittime della strada in Toscana; dall’inizio dell’anno sono già 106; 30 di loro avevano meno di 30 anni.
Mentre a Livorno gli amici di Martina ( 16 anni ) bruciavano i “ padellini” maledetti, a Punta Ala Guido ( 18 anni ) e Maximiliano ( 19 anni ) trovavano la morte sbattendo contro un Pino con la loro Peugeot 207. Non so se un casco integrale avrebbe salvato Martina, non conosco la dinamica e le cause dell’incidente di Guido e Maximiliano, ma cosa importa, so solo che altre 3 famiglie sono distrutte.
Si parla di sicurezza stradale, si cambiano le regole ma Polizia e Carabinieri continuano a stendere lenzuola bianche sull’asfalto.
Quello che deve cambiare è l’approccio al problema, la nostra cultura, ed i primi a fare questo passo dobbiamo essere noi adulti per essere di aiuto ai ragazzi: siamo noi adulti i primi responsabili di tutto questo.
I ragazzi non mettono il casco perché gli sciupa la capigliatura e perché è da sfigati ( il Tirreno del 9 agosto ), ma gli adulti per quale motivo non lo indossano correttamente?
Non sono certo ragazzi quelli che fanno ricorso per essere stati fotografati dall’autovelox; è stata violata una regola e dobbiamo pagare.
Guardiamo poi quelle coppie mature che allegramente vanno al mare in scooter portando con se borse, poltroncine, ombrelloni che inevitabilmente sporgono lateralmente: ma si rendono conto che basta un niente per essere agganciati durante un sorpasso?
E chi usa il cellulare mentre guida ? ( in auto e in scooter ) , per la maggior parte sempre gli adulti, (anche alla guida di autobus urbani).
Come possiamo pretendere che i giovani ci ascoltino se i primi ad infrangere le regole siamo noi adulti.
Sicuramente molti penseranno che ho portato degli esempi ridicoli: io non la penso così, vorrei che queste persone riflettessero su questi esempi, liberandosi per un attimo dal concetto “ Tanto a me non succede “, comune a tanti che non sono mai stati colpiti direttamente dalla perdita di una persona cara per incidente stradale: voglio inoltre far loro presente che basta un attimo per causare l’irrimediabile, e quando è successo indietro non si torna.