Reggio Emilia - Asaps e associazioni in strada contro il Geco Club
da www. Asaps.it
Erano oltre una cinquantina, venerdì sera, i genitori ed i rappresentanti delle associazionI di volontariato che si sono dati appuntamento davanti al “Geco Club” di Reggio Emilia, un locale che da oltre una settimana è al centro dell’attenzione per la scelta di offrire alcolici in quantità a fronte di pochi euro di spesa.
Ad organizzare l’evento, la sezione reggiana dell’Asaps, - l’Associazione sostenitori amici della Polizia Stradale - che assieme all’associazione italiana familiari vittime della strada, all’Ager (associazione genitori reggiani), al comitato cittadino antidroghe ed al gruppo “Un sasso nello stagno”, ha tentato di convincere il gestore del locale a fare dietro-front.
Tanti gli striscioni apposti al di fuori dei locali per fare riflettere i giovani sui loro comportamenti, ma soprattutto per ribadire al titolare dell’america-bar la contrarietà a formule pubblicitarie come quella esaltata dall’open-bar.
In sostanza, a fronte di una spesa di soli 10 euro per gli uomini e 5 per le donne, viene data la possibilità di bere alcolici in quantità illimitata, nonostante la linea difensiva del locale sia quella di pubblicizzare un fatto che nella realtà difficilmente si verifica per via della presenza di un solo barman al bancone del bar.
Ciononostante, l’Asaps e le associazioni che hanno aderito all’appello ritengono ugualmente fallimentare inviare ai giovani simili messaggi, proprio nel momento in cui sulle strade dell’intero Paese si verificano gravi incidenti stradali a causa di conducenti in stato di ebbrezza.
A partecipare alla manifestazione anche l’onorevole Carlo Giovanardi, da anni impegnato a contrastare le cosiddette stragi del sabato sera, che assieme al responsabile provinciale dell’Asaps, Roberto Rocchi, ha tentato una lunga e difficile mediazione che non ha avuto tutti gli esiti sperati: il gestore del “Geco Club”, infatti, ha ammesso che la frase pubblicitaria “bevi fin che vuoi” era probabilmente inopportuna, ma ha insistito sulla necessità di continuare l’offerta di vendita degli alcolici.
Presenti al sit-in anche Fausto Castagnetti, presidente della seconda circoscrizione ed alcuni consiglieri dell’Udeur, di An della lista civica Gente di Reggio.
Non essendo giunto un risultato concreto, se non il ritiro del solo messaggio pubblicitario delle locandine, la sezione reggiana dell’Asaps intende ora interessare del problema le pubbliche autorità e attraverso le associazioni ieri presenti avanzerà una richiesta di controlli a questo ed agli altri locali che organizzano simili eventi.
Da segnalare, infine, la totale assenza dal dibattito delle associazioni di categoria dei locali notturni, evidentemente “imbarazzate” nel dover difendere strategie commerciali che rendono sempre più rischiosa la circolazione stradale.
Reggio Emilia, 24 febbraio 2007
Roberto Rocchi (*)
(*) Responsabile provinciale Asaps
Ad organizzare l’evento, la sezione reggiana dell’Asaps, - l’Associazione sostenitori amici della Polizia Stradale - che assieme all’associazione italiana familiari vittime della strada, all’Ager (associazione genitori reggiani), al comitato cittadino antidroghe ed al gruppo “Un sasso nello stagno”, ha tentato di convincere il gestore del locale a fare dietro-front.
Tanti gli striscioni apposti al di fuori dei locali per fare riflettere i giovani sui loro comportamenti, ma soprattutto per ribadire al titolare dell’america-bar la contrarietà a formule pubblicitarie come quella esaltata dall’open-bar.
In sostanza, a fronte di una spesa di soli 10 euro per gli uomini e 5 per le donne, viene data la possibilità di bere alcolici in quantità illimitata, nonostante la linea difensiva del locale sia quella di pubblicizzare un fatto che nella realtà difficilmente si verifica per via della presenza di un solo barman al bancone del bar.
Ciononostante, l’Asaps e le associazioni che hanno aderito all’appello ritengono ugualmente fallimentare inviare ai giovani simili messaggi, proprio nel momento in cui sulle strade dell’intero Paese si verificano gravi incidenti stradali a causa di conducenti in stato di ebbrezza.
A partecipare alla manifestazione anche l’onorevole Carlo Giovanardi, da anni impegnato a contrastare le cosiddette stragi del sabato sera, che assieme al responsabile provinciale dell’Asaps, Roberto Rocchi, ha tentato una lunga e difficile mediazione che non ha avuto tutti gli esiti sperati: il gestore del “Geco Club”, infatti, ha ammesso che la frase pubblicitaria “bevi fin che vuoi” era probabilmente inopportuna, ma ha insistito sulla necessità di continuare l’offerta di vendita degli alcolici.
Presenti al sit-in anche Fausto Castagnetti, presidente della seconda circoscrizione ed alcuni consiglieri dell’Udeur, di An della lista civica Gente di Reggio.
Non essendo giunto un risultato concreto, se non il ritiro del solo messaggio pubblicitario delle locandine, la sezione reggiana dell’Asaps intende ora interessare del problema le pubbliche autorità e attraverso le associazioni ieri presenti avanzerà una richiesta di controlli a questo ed agli altri locali che organizzano simili eventi.
Da segnalare, infine, la totale assenza dal dibattito delle associazioni di categoria dei locali notturni, evidentemente “imbarazzate” nel dover difendere strategie commerciali che rendono sempre più rischiosa la circolazione stradale.
Reggio Emilia, 24 febbraio 2007
Roberto Rocchi (*)
(*) Responsabile provinciale Asaps
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