mercoledì 31 gennaio 2007

Padre ubriaco alla guida provoca incidente dove perde la vita la figlia di tre anni

Da IL RESTO DEL CARLINO (Reggio Emilia)

ADESSO SI TEME per la vita del fratellino xxxx, 5 anni. Nella notte di domenica le sue condizioni si sono aggravate e i medici hanno disposto il trasferimento all’ospedale Maggiore di Parma. Il bimbo è in pericolo di vita. I medici stanno facendo di tutto per strapparlo alla morte. Intanto oggi il magistrato che coordina le indagini della polizia municipale rilascerà il nulla osta per i funerali di xxxxxxx, la bimba di 2 anni e mezzo deceduta nel terribile schianto tra la Renault Scenic, su cui viaggiava la famiglia e un conoscente, e la Fiat Multipla su cui viaggiavano tre amiche di ritorno da un torneo di tennis. xxxxxxxxxx, il conducente della Renault, il padre dei due bimbi, è ora indagato per omicidio colposo e guida in stato d’ebbrezza. Gli accertamenti degli agenti della polizia municipale hanno permesso di stabilire che la vettura non era dotata dei seggiolini per i bimbi. Una mancanza di misura che, secondo gli inquirenti, ha causato il volo della bimba che, in seguito al violento urto, è stata catapultata fuori dall’abitacolo. Ma il fatto grave di questo tragico incidente è il fatto che i risultati tossicologici del sangue hanno dato esito positivo. Al padre dei bimbi, xxxxxxxxx, è stato riscontrato un tasso alcometrico di 1,45 quando la legge ammette un tasso fino allo 0,50 per cento. Il prelievo è stato effettuato nell’immediatezza del ricovero al pronto soccorso. xxxxxxxx voleva sottrarsi all’esame del sangue e per poco non viene alle mani con gli agenti della polizia che si trovavano al suo fianco. Al pronto soccorso sono stati vissuti attimi di violenza. Poi xxxxxxxxx è stato riportato alla calma e ieri è venuta fuori la drammatica verità sul perché di un sorpasso in centro abitato, dove c’è il limite dei 50 all’ora e dove la linea continua indica agli automobilisti il divieto di superare i veicoli. xxxxxxxx, domenica sera, ha addirittura superato una lunga coda di vettura. I segni della frenata, ancora visibili sull’asfalto, e lunga 34 metri, e quel che rimane delle due vetture sono lì a dimostrare la velocità raggiunta dalla Renault Scenic. (*)Il giorno dopo la tragedia xxxxxxxxx viene consolato da un nutrito gruppo di parenti e amici. xxxxxxx, che adesso ha preso coscienza di quel che è avvenuto, è sotto shock. Chiede notizie del figlio xxxx, della moglie che è ricoverata e dell’amico di famiglia, xxxxxx, trasferito, dopo le prime intense cure, nel reparto di rianimazione.

(*) Nota: è difficile commentare questa vicenda, che lascia davvero senza parole.

Fatevi da voi le vostre riflessioni.