Condanne miti per i pirati della strada
da www.asaps.it
C'è troppa indulgenza in Italia nei confronti dei pirati della strada: lo sostiene un'inchiesta pubblicata sul numero di marzo di 'Quattroruote'. Il mensile ha verificato che molti processi a carico di automobilisti che nel corso del 2006 avevano provocato incidenti gravissimi con comportamenti irresponsabili si sono conclusi con sentenze fin troppo "miti" tanto da indurre 'Quattroruote' a ritenere che non ci sia proporzione tra le sanzioni previste per questi veri e propri pericoli pubblici e per chi invece commette un'infrazione in buona fede e senza mettere a repentaglio la vita altrui.
Clamoroso il caso di un cittadino svizzero che nell'estate scorsa seminò il panico sull'Autosole, tra Parma e Modena, rubando quattro macchine, sfasciandone quindici in una catena di incidenti con diversi feriti, con colluttazione finale con la Polizia al momento dell'arresto preceduta da una fuga a bordo di un'auto sulla quale si trovava una bambina in attesa dei genitori.Processato per direttissima, l'uomo è stato rilasciato e condannato al pagamento di una multa di soli 260 euro, oltre a una pena di un anno e undici mesi che però è stata immediatamente sospesa, e ha potuto fare tranquillamente ritorno in patria.
Ancora più grave la storia di un camionista a cui per sette volte è stata ritirata la patente, ma che ha potuto sempre rientrare in possesso del documento di guida, nonostante abbia all'attivo diversi incidenti tra cui una vera e propria strage in Val Pusteria.
Il mensile si sofferma infine sulle punizioni previste per chi guida con un tasso alcolemico nel sangue superiore alla soglia consentita di 0,5 grammi per litro: al momento non c'è differenza tra chi si trova appena al di sopra di questa soglia, ed è ancora abbastanza lucido, e chi arriva fino a due grammi, ed è quindi in stato di vera e propria ubriachezza. Per quest'ultima fattispecie occorre applicare una maggiore severità e arrivare, come propone la Polizia Stradale, fino alla confisca del veicolo
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